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32 gli elementi tecnici della pittura


Tale fenomeno, bastante per portare una notevole differenza sul modo di interpretare coll’arte certe apparenze del vero, non adduce che alla soglia del complicato organismo dell’occhio, come in fatto esso non si compie che per la cornea affatto esterna ed il cristallino che la segue immediatamente.

Le cause dell’irradiazione si possono quasi scorgere esaminando dall’esterno l’occhio stesso. Helmholtz avverte come «osservando di fianco un occhio sano rischiarato da forte luce concentrata per mezzo di una lente si vede come la cornea ed il cristallino non siano perfettamente limpidi. Tutti e due sembrano un po’ biancastri, come adombrati da una leggera nebbia. Ed invero essi sono dei tessuti fibrosi la cui struttura non è omogenea come quella di un liquido o di un cristallo puro. Ora la più piccola disuguaglianza nella struttura di un corpo trasparente è capace di rifrangere una parte della luce ricevuta e disperderla in tutte le direzioni»1.

Ma la sede vera di tutte le impressioni visive è la retina, la parte più profonda dell’occhio la cui costituzione intima è ancora un mistero per la scienza. Sulla retina le luci da movimenti dell’etere vengono trasformate in sensazioni colorate che l’apparato nervoso elabora secondo i processi fisiologici del nostro organismo, onde non è facile concepire senza una spiegazione relativa come nell’occhio la sensazione nervosa possa modificare apparentemente le proprietà fisiche della luce e sulla retina persistano delle immagini anche quando sul vero queste siano scomparse e la vista possa adattarsi a tanti diversi gradi di illuminazione e

  1. Hhelmholtz, L'optique et la peinture, Paris, Felix Alcan, 1891, pag. 209.