Pagina:I principii scientifici del divisionismo.pdf/41


visione oculare e visione soggettiva 27

*

*  *

La luce che proviene direttamente dalle sorgenti luminose o ripercossa dagli oggetti che incontra lungo il suo tragitto penetra nel nostro occhio, vi eccita la retina e determina la visione.

Questa causa esterna per la quale i nervi ottici si di mostrano così sensibili ed alla quale dobbiamo la rivelazione del mondo esterno non è conosciuta che per le ipotesi fatte intorno alla sua natura e principalmente da Newton ed Huyghens, concordi nell'ammettere l’intervento di un agente speciale perché la visione degli oggetti ci possa essere comunicata anche attraverso il vuoto, ma fondamentalmente differenti nella concezione del mezzo di propagazione nello spazio ed al nostro organo visivo.

Secondo Newton la luce non sarebbe che la emissione di una infinità di atomi lanciati in tutte le direzioni, in linea retta e con una velocità grandissima dalla sorgente luminosa; e per la diversa grandezza di quelle minuscole particelle luminose si sarebbero destate nell’occhio le diverse sensazioni dei colori: ipotesi, come si sa definitivamente sostituita presso gli scienziati dalla teoria dell’ondulazione di Huyghens, che fa consistere la luce in rapidissime vibrazioni delle molecole della sorgente luminosa che si propagano con estrema velocità all’etere (materia imponderabile che occupa tutto lo spazio esistente), vibrazioni che l’etere trasmette alla retina eccitandovi le sensazioni della luce e dei colori.

Della mobilità della luce, che percorré 300 milioni di metri al minuto secondo, l’occhio non è stimolato che dalle vibrazioni che stanno fra gli 800 ed i 400 bilioni al minuto secondo; e si è potuto misurare anche la lunghezza delle onde luminose, nell’aria di 76 milionesimi di