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20 gli elementi tecnici della pittura

allora gradatamente dal foglio si trova una posizione nella quale l’uno dei punti scompare completamente; e questo avviene nel momento in cui l’immagine formatasi entro l’occhio tocca l’inserzione del nervo ottico nella retina.

Nell’interno del globo dell’occhio le tre capsule contenenti i liquidi, o mezzi rifrangenti dell’occhio, si succedono coll’ordine progressivo del volume liquido: l’umore acqueo che occupa le due camere dell’occhio segnate in a della fig. 13, il cristallino b e l’umore vitreo c.

Fig. 13.

La capsula contenente l’umore acqueo è accertata solo nella parte che segue la superfice interna della cornea, ed il liquido è incoloro, limpido e fluido, rinnovandovisi a quanto pare continuamente.

Il cristallino si compone di due parti: la capsula che involge il liquido ed il cristallino propriamente detto che è l’umore contenuto nella capsula. Il cristallino forma una lente biconvessa posta verticalmente fra l’umore acqueo ed il corpo vitreo, nel quale si innicchia in modo che il corpo vitreo risulta una lente concavo-convessa. La capsula è di un tessuto perfettamente trasparente, ma nel liquido cristallino sono da notarsi le fibre che danno origine a delle lamine di figura triangolare colla base corrispondente alla periferia e l’apice al centro, per le quali la lente cristallina viene divisa in tre segmenti nel bambino e in 6-8 e sino a 12 nell’adulto. Questi segmenti hanno la fibra centrale che si dirige in linea retta all’estremo dell’asse minore del cristallino, ma le altre a destra e sinistra della fibra media sono più corte e sembrano inflettersi e perdersi nella linea di separazione di un segmento dall’altro (fig. 14).

Il corpo vitreo è il più voluminoso dei mezzi rifrangenti