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visione oculare e visione soggettiva 19

della membrana coroidea, assumendo così la forma di un segmento di sfera dai margini frastagliati, e colla parte concava volta verso la pupilla. Su questa superfice che ricopre il corpo vitreo, pure restando indipendente, si stende quel meraviglioso strato di nervi che ha il privilegio di farci conoscere la forma, il colore, il volume, la posizione, lo stato di moto o di quiete di tutti i corpi che sono attorno di noi. È una lamella sottilissima, delicata e trasparente: composta di una quantità innumerevole di piccoli cilindri sei o sette volte più larghi che lunghi, tutti paralleli e diretti verticalmente, detti bastoncini, e fra essi qua e là seminati altri corpi meno lunghi e d’aspetto piriforme, detti coni, che non differiscono dai bastoncini che per la forma e la dimensione.

Questi bastoncini e coni sono più numerosi in un punto assai prossimo al nervo ottico, dove scorgesi una macchia gialla ovale diretta trasversalmente, riconosciuta come la regione più sensibile della retina e per essere alquanto depressa detta fovea centralis.

Sulla retina si nota ancora il punto d’inserzione del nervo ottico perchè privo di sensibilità pei raggi luminosi e perciò detto punto cieco od anche punto di Mariotte, dal fisico che sperimentalmente dimostrò l’esistenza dell’insensibilità di questa piccola plaga della retina. Segnando infatti due punti neri distanti pochi centimetri l’uno dall’altro (fig. 12) Fig. 12. sopra di un foglio di carta bianca, se si guardano dapprima molto davvicino coll’occhio sinistro chiuso e il destro che fissi il punto a sinistra, il che si può fare senza che sia impedito di vedere anche l’altro punto, allontanandosi