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il divisionismo 263

sicura interpretazione della forma umana precedette per la pittura la conquista della scienza anatomica.

Noi veniamo abbastanza tardi per accertare la verità di tali affermazioni, le quali non implicano che senza prospettiva e scienza anatomica non vi potesse essere arte ed arte capace di produrre dei capolavori, ma per accertare ancora che la prospettiva e l'anatomia avvantaggiarono l’arte generale avvantaggiando conseguenteinente i capolavori successivi, ampliando l'orbita dell'attività geniale sino alla comparsa di artefici che senza la perfetta cognizione della prospettiva e dell'anatomia non avrebbero potuto manifestarsi compiutamente.

Il progresso della pittura rispetto alla nozione positiva dei fenomeni luminosi segue lo stesso percorso di quelle scienze, differenziando solo in ciò che non potè precederle nè seguirle dappresso, potendosi dire scoperte di ieri gran parte delle verità scientifiche relative alla luce ed ai colori. E come fu necessario, per il risultato pratico, di isolare la prospettiva dai complicati problemi geometrici della teoria classica ed arrestare l'anatomia pittorica alle apparenze esteriori del corpo umano, così fu d'uopo che le teoriche della luce e dei colori si riducessero ad elementari principî, per cui essendone edotto ogni intelligente d’arte ne venisse imposto l’ossequio all'artista.

Ond'è che riconosciuto omai il fondamento dal quale discende il divisionismo e dimostrata la necessità di applicarlo nel dipinto che si propone di tradurre coi mezzi pittorici la sensazione luminosa, non sarà più chiesto all'artista se le sue attitudini gli acconsentano di assimilarsi uno speciale ordine di studi o di assoggettarsi al tirocinio faticoso che può importare l'innesto di questo mezzo tecnico nell'arte o se volontariamente abbia rinunziato ad accogliere l'aiuto prestatogli dal progresso scientifico del suo tempo.