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il divisionismo 247

l'azzurro verdastro sarà nelle gradazioni del rosso e pei toni rossastri delle nubi sarà fra gli azzurri verdeggianti, il caso è dei più semplici e sbrigativi.

L'artista, nota l’Heghel, è quello che viene incontanente all'attuazione delle sue idee, ed in men tempo che non si dica, il pittore avrà cercato sulla tavolozza la tinta che stima accostarsi di più al complementare cercato e si accingerà a provarlo sul suo azzurro. Solo una riflessione istintiva lo fermerà ancora col pennello sospeso chiedendosi quale direzione darà al suo tocco col nuovo colore. Ma ancora la risposta non può essere che la più semplice. Se il cielo è azzurro nella parte che si vede non può esservi dubbio che non sia tranquillo, e assecondando questa certezza l'impulso istintivo del pittore sarà quello di dare al suo tratto la direzione orizzontale.

Il pensiero che stratificazioni atmosferiche nello stato di quiete potessero essere verticali od inclinate contraddice alla più elementare idea di quiete d'ogni sostanza fluida o aeriforme oltre al contraddire alla più semplice intelligenza del linguaggio grafico. In breve il pittore si comporterà pei tratti come avrebbe fatto per le pennellate del colore ad impasto, che senza peritanza alcuna avrebbe adagiate sulla tela traendo il pennello in senso orizzontale.

L'effetto dei colori complementari alternati verrà manifestandosi subito coll’eccitazione che essi infallantemente producono sull’occhio vivificando quello spazio azzurro che sembrava morto ad ogni espressione che non fosse quella di una tinta qualsiasi disposta da un verniciatore, e questo effetto sarà proporzionato alla giustezza dei rapporti complementari stabiliti ed all’equilibrio di tutto il tono azzurro colle nubi rossastre circostanti, sulle quali converrà procedere analogamente finchè l’effetto generale soddisfi e l’illusione cercata emani, non per virtù dei tratti, come non