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244 gli elementi tecnici della pittura

nero prevalente sempre nella costituzione fondamentale del mezzo pittorico di detta scuola e serpeggiante ancora nelle opere di Fontanesi, che ne fu la propaggine più vitale, non rivelasse che l’impiego dei complementari nella pittura non era ancora così caratteristico da suggerire un’utilizzazione immediata.

La scomposizione dei colori tendente a ricavare delle vibrazioni luminose, oltrechè dal tono complessivo del dipinto, da ogni suo singolo elemento, con derivazione visibile dal metodo di Mile, non si accentua che nei pointillistes, per assumere carattere sistematico definitivo nelle opere di Segantini, segnatamente nel grande trittico « vita, natura e morte», pietra miliare del già glorioso cammino dell’arte nella conquista della oggettività luminosa, fine della scomposizione dei colori.

A Mile dunque, finchè più circostanziate indagini sulla priorità dell’applicazione della scomposizione dei colori alla pittura si siano attivate dagli storici dell’arte, si deve riservare l'avere dotato l’impiego delle sostanze coloranti di una proprietà fino allora sconosciuta, quella cioè di potere riprodurre le addizioni di luci mediante una separazione metodicamente minuta delle tinte complementari che oggi in arte prese il nome di divisionismo.

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Gli scienziati che trattando dei fenomeni luminosi e ricercando le leggi che presiedono ad ogni parvenza dei colori, sentirono come nella cognizione delle cause originarie delle luci e dei colori fosse un ausilio assai più potente per l’interpretazione degli aspetti luminosi del vero di qualunque intuito pittorico e dedicarono agli artisti il frutto delle loro investigazioni, si arrestarono alla pura esplica-