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238 gli elementi tecnici della pittura

manifestarsi come non lo può uno stato dei colori che, sottraendo elementi luminosi alla luce che lo tocca, deve necessariamente sottrarvi elementi di vibrazione.

Nessuna esperienza pratica e nessun argomento scientifico può contrastare la luminosità prevalente della disposizione materiale del colore in parti minute e tali da agire mutuamente non nella proporzione che divide i colori usati nell'impasto, nel quale è bensì talvolta una separazione quando lo si osservi al microscopio, ma non tale che l’occhio nostro ne risenta la presenza, e questa suddivisione del colore risponda con i rapporti stabiliti fra coppia e coppia di colori in quelle condizioni per le quali nasce l'eccitamento retinico e gli effetti si guidano verso una determinata sensazione.

Nello stesso modo che dalla densità diversa di alcune sostanze coloranti addizionate di liquidi convenienti accade la trasparenza, e non vi sia più discussione se nella velatura prevalga la luce riflessa o quella assorbita, e sia evidente non solo, ma ciascuno sia ben convinto che la luce riflessa da un fondo bianco postergato ad un colore trasparente non passerebbe più se al colore trasparente si sostituisce un colore opaco, che tale fondo nascondesse affatto e per ciò del modo di funzionare dei colori trasparenti ed opachi cioè per velatura o per impasto non si elevi più eccezione nè si ammetta che l’uno possa surrogare l’altro, così è proprio di due colori di piccola estensione ed in contatto perfetto, ma per grandezza e colore visibili nettamente, dal punto di veduta stabilito, di destare la eccitabilità dell'occhio e procurargli la sensazione di un colore quale non potrebbe mai essere destato dall’impasto e dalla velatura, perchè non provenendo dalla percezione materiale del colore costituente la coppia di contrasto, ma dall’eccitamento nervoso, provocato in modo affatto simile a quello