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del contrasto 223

cessivi causati nel vero da vaste superficie di colori opposti ed intensi sono inimitabili coi mezzi dell’arte, e come gli effetti di irradiazione non lasciano altra via al pittore che di copiarli oggettivamente troppo essendo lontana la potenza delle luci vere: dalla luce riflessa delle sostanze coloranti in possesso dell'arte.

Così, per esempio, quando nei tramonti, fra le nubi rosseggianti, vediamo larghi spazi di cielo che si dovrebbero mostrare azzurri mentre ci appaiono, per contrasto, verdi come smeraldo, simile effetto mai più si potrebbe raggiungere su di un dipinto facendo le nubi rosse ed il cielo azzurro perchè il debole rosso fatto coi colori della tavolozza, non è sufficiente a destare un complemento abbastanza intenso da modificare l'azzurro nello spazio di tempo occorrente per passare coll’occhio dalla nube al cielo, e sarà necessario che il pittore imiti il verde quale lo vede sul vero se vuole ottenere un' impressione simile.

Ma il contrasto simultaneo è indipendente dal movimento degli occhi e si produce tanto nella realtà che sui quadri, tanto colle luci che colle sostanze coloranti, purchè concorra, col singolo colore degli elementi accostati, la dimensione della superficie occupata da ciascun colore, cioè ogni volta che i colori alternati potranno essere veduti nello stesso tempo, giacchè le due immagini virtuali retiniche seguono ogni impressione di colori o di luci contrastanti.

Seguendo la disposizione data ai colori da M. Chevreul nell’esperienza delle liste aranciate ed azzurre, N. Rood compilò un quadro degli effetti del contrasto simultaneo nelle principali combinazioni di colori, che dimostra immediatamente l’azione reciproca d’un colore sull'altro.