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i colori complementari 191

Per vedere sullo spettro solare che non è necessario il concorso di tutti i colori semplici per formare la luce bianca, è noto un modo d’incrociare con un solo prisma due immagini spettrali, collocando il prisma fra due fenditure concorrenti inclinate di 45 gradi circa, come sulla fig. 58. Si avranno in tal modo dal passaggio della luce per le fenditure ed attraverso il prisma, due spettri sullo schermo in forma di parallelogrammi incrociati (fig. 59), colle striscie diversamente colorate, sovrapposte sul triangolo, o meglio, campo comune dei due spettri dove, nei punti d'azione combinata dei colori opposti, i piccoli rettangoli I, 2, 3 appariranno bianchi per l’azione simultanea ivi prodotta dal rosso sul verde azzurro, dall'aranciato sull’indaco, dal giallo verde sul violetto, e via di sèguito per quante coppie complementari si possono riunire in tal modo.

Fig. 58.

L’istrumento che permette di eseguire più facilmente e compiutamente il nucleo di osservazioni dalle quali il fenomeno dei complementari viene nella sua complessa manifestazione a fissarsi nello spirito dell’artista è, senza dubbio, il polariscopio, il cui uso è tanto semplice rispetto alla materialità di ottenere immagini di colori complementari, quanto è complicato per riguardo alla intelligenza delle cause originarie di queste singolari colorazioni, delle quali si è accennato alquanto distesamente a proposito dell’interferenza e della polarizzazione della luce essendo pur necessario che