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184 gli elementi tecnici della pittura

bilire proporzionalmente qualunque rapporto di tinta, e produrre l’illusione di verità che l’arte del dipingere è in grado di raggiungere, mercé l'adattamento dell'occhio alle minime percezioni differenziali dei colori e del chiaroscuro.

Tale adattamento corrisponde alla facoltà di dilatarsi e restringersi, già descritta dell'iride, che modificando il diametro della pupilla, prepara e mantiene alla retina la percezione di tutte quelle intensità di luce cui diventerebbe presto inadatta se i repentini passaggi dal chiaro all'oscuro la colpissero sempre all’improvviso.

Alcuni vorrebbero dipendente tale facoltà anche dal colore dell'iride, lasciando così supporre che gli occhi scuri siano dotati di un potere di accomodamento più forte che gli occhi chiari. Ma, osserva il prof. Guaita1: « Dato anche che il diverso grado di pigmentazione dell'occhio, abbia influenza per l'adattamento all'ambiente luminoso, non ha relazione colla percezione differenziale della minima intensità luminosa, la quale si fa per gli elementi sensibili della retina », percezione differenziale, che, in media luce, l'occhio esercita sino a discernere le minime gradazioni dei dipinti; d'onde l'impressione di verità che ci viene comunicata dalle pitture per quanto lontane dalla forza luminosa del vero.

Ma da questa facoltà di adattamento dell'occhio alla percezione di infiniti rapporti di differenti intensità luminose, quali sono quelle che si possono produrre coi colori della tavolozza, si sono ritratte delle deduzioni abbastanza erronee in fatto di proporzionalità di impressioni, attribuendo cioè alle sostanze coloranti delle proprietà che sono ben lontane dal dimostrare.

  1. L. Guatra, op. cit., pag. 116.