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176 gli elementi tecnici della pittura

senso, quando il loro impiego è condizionato ai mezzi tecnici dell’impasto e della velatura.

La ricerca della sensazione luminosa non ha tuttavia per iscopo un perfezionamento nella preparazione dei colori dei quali si serve il pittore.

Se così fosse, i pastelli e la tempera, che, rispetto alla pittura a fresco e ad olio, rappresentano una differenza di tonalità abbastanza rilevante, si potrebbero dire più luminosi dei dipinti ad olio e degli affreschi, mentre ciò non è, artisticamente, finché l’arte, colla ‘quale il vero è interpretato, si mantiene eguale negli uni e negli altri; per la ovvia ragione che i pregi d'arte non consistono, né provengono dalle qualità proprie dei materiali impiegati, ma dai rapporti che stabilisce l’artista fra i colori di cui si vale. In questo senso i vetri colorati, visti per trasparenza, superano di gran lunga qualunque effetto della pittura propriamente detta, senza che perciò le ragioni dell’arte militino in favore della scelta dei vetri colorati piuttosto che delle comuni sostanze coloranti, per la riproduzione del vero.

Anzi, la costituzione del nostro occhio è tale che oltre una media luminosità dei dipinti, cui soddisfa pienamente l'intensità luminosa comune dei colori in uso nella pittura, al piacere della contemplazione dell’opera d’arte contenuta in questi mezzi, subentra il senso di fatica dell'occhio, quanto dire la sostituzione del dolore a quella del piacere.

La frequenza colla quale si vedono nei dipinti moderni, stridori di biacche ed altri colori chiarissimi, accatastati coll’evidente intenzione di abbagliare l'occhio a guisa delle vere sorgenti luminose, oppure esagerare nella estensione di ombre nere, sempre allo scopo di acuire delle sensazioni che sono fuori della portata dei mezzi pittorici, di- mostra che non è per tali vie che può essere raggiunta la luminosità in argomento.