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4 gli elementi tecnici della pittura

posizione parallela che li rende inetti a giudicare della profondità assumano un’inclinazione, che estendendosi fra i limiti della maggiore divergenza e della massima convergenza loro concessa dai muscoli motori del globo dell’occhio, risveglino in noi l’idea di distanza o profondità congiunta a tali inclinazioni per l’esercizio incosciente fattosi in noi di associare l’idea delle stesse distanze o profondità ad ogni consimile inclinazione degli assi visuali.

In difetto di questo sussidio, che cessa quando gli oggetti osservati sono a grande distanza, perché le inclinazioni degli assi visuali non hanno campo di manifestarsi, l’idea di rilievo allora non dipende più che da un apprezzamento tutt’affatto mentale, basato su ricordi di effetti di colori o di chiaro scuro che ci sembrano corrispondere ai piani che fissano la nostra attenzione, o relativo se l’idea di altezza, larghezza e profondità si viene formando dal rapporto che riteniamo esistere fra l’oggetto di dimensioni ignoti e la prossimità di un oggetto conosciuto. Così, ad esempio: la piccolezza apparente di una casa vista in distanza non modifica l’idea di dimensione che abbiamo di una casa comune, vedendola noi appunto, anche in lontananza, mantenere il rapporto che ha cogli oggetti più prossimi quando l’osserviamo davvicino; e di una casa perciò possiamo servirci per intuire il piano diverso sul quale è posto un campanile, perché conosciamo i rapporti usuali che passano fra questi differenti edifici, onde dall’altezza dell’uno rispetto all’altro siamo accertati che non possono essere in realtà collocati sullo stesso piano, l’estrema picciolezza del campanile rispetto alla casa non potendosi associare nel nostro spirito che con una idea di maggiore lontananza, ed una certa altezza con quella di una prossimità relativa, d’onde evidentemente l’impressione del rilievo.

Da quanto si è detto emerge che un organo visivo