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156 gli elementi tecnici della pittura

rimediare al difetto intrinseco delie sostanze coloranti di assorbire luce, poiché, per le ragioni già dette, l’impasto non faccia che aumentare la perdita di intensità luminosa dei colori più che all'impasto si faccia ricorso.

Concretando un caso dei più comuni, si abbia da imitare dal naturale un verde, il cui colore più prossimo della tavolozza sia il verde smeraldo, senza che questo ne raggiunga né l'intensità colorante, né l'intensità luminosa. Non corrispondendo completamente questo verde al senso che il pittore riceve dal colore naturale, egli procederà tosto alle miscele che giudica opportune per modificarlo così da renderlo simile al verde del vero che si propone di imitare. Sarà un verde più scuro, o dell'azzurro, o del nero che potrà dare l'intensità colorante ricercata, ma questi colori lo potranno fare però soltanto a prezzo di allontanare vieppiù il verde risultante dalla intensità luminosa che aveva appena preso dalla tavolozza; dapprima, perché un colore. più è intenso e meno è luminoso, poi perché si sono fatti dei miscugli. Converrà dunque che il pittore ricorra al bianco, rappresentante, secondo la vecchia teorica, la luce disponibile del pittore. Ma per l'effetto dell'assorbimento, qualunque quantità di bianco potesse aggiungere il pittore al suo verde non potrà che sottrarre elementi di luce, e l'intensità luminosa di questo verde anziché aumentare verrà a decrescere, e la tinta in luogo di accostarsi al suo modello se ne allontanerà maggiormente, in causa dei miscugli, cioè delle sottrazioni di intensità luminosa che si è già dimostrato derivare fatalmente più che si mescolano sostanze coloranti a sostanze coloranti. Né il tentare di raggiungere l’imitazione con altri colori sarebbe partito da prendersi, perché aumentando le miscele, l'intensità luminosa della tinta non farebbe che peggiorare.

Colla pittura ad impasto o a velature per dare ad un