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visione oculare e visione soggettiva 3

o di sussidio istruttivo, per l’analisi del meccanismo della visione. A schiarire il quale, dal lato riguardante i colori, che è l’argomento diretto che impernia il presente studio, gioverà un rapido cenno sulla percezione delle forme, almeno nelle loro principali dimensioni: altezza, larghezza e profondità.

La percezione del rilievo, conseguenza delle enunciate dimensioni, è subordinata alla condizione di una distanza sufficente (circolo visuale) fra gli occhi dell’osservatore e gli oggetti riguardati, ed al concorso delle due immagini retiniche differenti che risultano dalla posizione diversa degli assi visuali, separati, come tutti sanno benissimo, dallo spazio che divide l’un occhio nostro dall’altro.

Raramente la situazione dei corpi compresi nel circolo visuale è tale da non presentare scorci od i corpi stessi non avere in sé parti minori che mostrino degli scorci, come avverrebbe di edifizi od altri oggetti di forme simmetriche posti sullo stesso piano in direzione normale agli assi visuali e veduti in grande distanza; casi nei quali, producendosi due immagini retiniche identiche, perché gli assi visuali sono paralleli, cessa la possibilità del giudizio sulla terza dimensione o profondità, come ci accade per le lontane catene di montagne o per una vicina ed estesa mu raglia, tutto ciò infine che all’occhio nostro si presenta per un solo piano o per una sola linea di contorno.

In condizioni normali di veduta del vero, per l’impicciolimento prospettico delle cose lontane, il nostro sguardo abbraccia un complesso di oggetti la cui posizione alterando il parallelismo degli assi visuali dà luogo a due immagini retiniche diverse l’una dall’altra, dotate più o meno di scorci che possiamo aumentare coi movimenti della testa o col trasporto della persona da destra a sinistra. È necessario insomma che gli assi visuali spostandosi dalla