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sguardo retrospettivo sulla teorica e la tecnica 155

mezzo tecnico che si dice impasto quando con tal voce si vuole indicare, come ne è qui il caso, il mezzo tecnico privo della proprietà di riprodurre gli effetti di addizioni delle luci e dei colori del vero.

Ed è importantissimo precisare in che consiste essenzialmente l'impasto dei colori, perché ad ottenerlo in pittura si possono percorrere diverse vie pure rimanendo inalterate le sue proprietà intrinseche e il significato che comunemente gli si attribuisce.

Infatti l’effetto dell’impasto si ottiene sia mescolando la quantità di colori occorrenti finché si veda risultare il tono voluto che tale si applica alla parte da dipingere, avendosi così un effetto che, tanto visto da lontano che da vicino, non presenta diversità interessante dal lato tecnico, sia pennelleggiando sul quadro coi colori componenti il tono, finché avviene la fusione in una tinta unita e senza traccia di meccanismo ma solo dal punto di veduta del dipinto. L'effetto di questi due modi meccanicamente differenti di pervenire al tono è identico, giacché l'importante da rilevare nell'impasto, non è il modo d'impiego materiale del pennello per sé, ma il risultato dal punto nel quale si gode completamente l’effetto.

Ora se il prodotto della mistione di due o più sostanze coloranti eseguita col pennello sulla tavolozza o sul quadro sospinge ciascuno dei componenti ad una diminuzione della intensità luminosa che gli era propria avanti di essere mescolato con altri colori, altrettanto avviene quando si opera la fusione di molti toni così composti, per mezzo della distanza, e perciò l'impasto, s'intenda con questo l'atto meccanico del mescolare i colori sulla tavolozza o quella fusione che la distanza ‘opera sui toni riuniti dal pittore nel suo dipinto, la conclusione è sempre una, essendo implicita nell'impasto stesso l’inettitudine, come mezzo pittorico, a