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152 gli elementi tecnici della pittura

il colore, di cercare di indovinare subito per quali colori si pervenga ad una data tinta, la simpatia stessa che sempre ebbe lo schizzo per la freschezza dei colori, si possono dire nozioni vecchie quanto l’arte di dipingere, ma delle quali malagevolmente gli artisti del passato avrebbero potuto darsi una ragione che non fosse espressa con quella candida semplicità che il Cemini adopera per spiegare che il cinabro, il bianco ed altri colori più si macinano più diventano belli, perché tali colori se l'hanno molto per bene. Né tale ragionamento era fatto che per guardarsi dal perdere la luminosità propria di tali colori, mancando nozioni sul contrasto per le quali il pittore sapesse e potesse riparare e vincere anche. il difetto delle sostanze coloranti che adoperava all'infuori dell'unico noto artificio di accostarvi un colore più oscuro sino al nero, secondo l’opportunità del caso, cadendo così forzatamente in quella impressione che dal pittore d'allora, da tutta la sua epoca e da molte consecutive si diceva luminosa, ma che effettivamente era di oscurità, perché questi effetti di contrapposizione immediata di neri a lumi ‘vivi, è propria delle condizioni di luce limitata, come quella che possiamo ottenere anche di giorno, ma riducendo l'apertura di entrata della luce alla massima ristrettezza, cagione evidente, non di luce e di diffusione di luce, ma di senso di oscurità.

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Oltre l'esame delle opere degli antichi luministi e del trattato che ne compendia i principî direttivi, rimane ancora l’analisi dei processi tecnici a dimostrare l'assenza di un effetto, nell’antica pittura, che i mezzi meccanici di adattamento del colore non potevano produrre.

Come sussidio ad alcuni speciali aspetti del vero, quali la