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142 gli elementi tecnici della pittura

di dipingere ad olio, pel quale essendo aumentata l'intensità di molti colori scuri si credette ottenere maggior luce col solo contrapporli a colori chiari.

La Ronda notturna di Rembrandt è ormai dimostrata come un soggetto di piena luce diurna del maggior luminista delle antiche scuole, e rimane pure la più solenne prova della impressione tenebrosa alla quale conducono invariabilmente gli effetti ricavati dal solo contrapposto dei colori chiari con i più intensi della tavolozza.

Si è citato questa notissima opera di Rembrandt come uno dei dipinti antichi che mostrano meglio d'ogni altro l'eccesso di scuro nel quale poté cadere quel ricercatore famoso di sensazione luminosa, sforzando un mezzo tecnico per sé inadatto a produrre la vibrazione che pure esiste nel vero nelle intonazioni chiare, perché appunto essendo quel soggetto un argomento nel quale la chiarezza complessiva del quadro avrebbe dovuto esserne il tratto emergente, esso è all'opposto così oscuro da essere stato scambiato per secoli con un effetto di notte.

Ma non si crederebbe che Rembrandt non fosse ancora contento degli scuri che aveva raggiunti colla propria tavolozza. E si racconta infatti che egli un giorno arrabbiatosi di non potere ricavare dai suoi colori un nero più intenso del massimo ottenuto, sfondasse con un pugno formidabile la tela in lavoro e guardando poi lo squarcio che distaccava in maggior nero sul dipinto, esclamasse: ecco, avrei avuto bisogno di un nero simile per ottenere l’effetto che volevo!

Certo che con un nero maggiore sarebbe aumentato il brillante dei lumi del dipinto, ma il senso di analogia del dipinto, così artificiosamente costituito rispetto al vero, avrebbe senza dubbio prodotto un'impressione sfavorevole piuttosto che di ammirazione, per quanti tesori di abilità vi avesse versato quel sommo artista.