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140 gli elementi tecnici della pittura

definitivamente a tali opere e comune a tutti i dipinti siano antichi o moderni, ad olio, tempera, affresco o pastello, quando, per accentuare la sensazione luminosa, non vi concorra la scomposizione dei colori, secondo la legge dei contrasti complementari, ad innalzare le tonalità chiare a potenza di luci vibranti.

Attraverso il velo semioscuro che involge tutti i dipinti antichi affetti da ricerca di luce, velo attutito dal raccoglimento di luce speciale e dall'addobbamento oscuro che distingue i musei dell’arte retrospettiva, e senza del quale artificio, la maggior parte delle opere espostevi non darebbero che l'impressione di vani tenebrosi aperti nelle pareti, la memoria di effetti vibrati di luce non può cadere che su quei soggetti circoscritti in modo da simulare piuttosto le accidentalità di luce artificiale, come lampade, candele, torcie o fuochi. Delle quali si compiacquero particolarmente i pittori fiamminghi, ed il cui risultato impressionante dipende esclusivamente dalla fitta oscurità che circonda il soggetto illuminato. Quadri, che generalmente dai pittori si guardano con mediocre interesse, ben sapendosi da loro di quale maggiore difficoltà sia la imitazione della luce diurna, il che è altresì prova implicita che evidenze luminose simili, ma nel campo della normale e più ampia luce del giorno non presenta l’arte antica, perché non fosse altro che per essere la luce diurna molto più vibrante di quella di qualsiasi lume artificiale, il ricordo di tali dipinti resterebbe assai più impresso nella nostra memoria.

Un'altra maniera di accertare l'eccesso di nero nel quale fatalmente dovevano cadere gli stessi pittori che occupandosi particolarmente della luce dovrebbero lasciarcene i ricordi più vivi e non il senso opposto, si presenta in quelle gallerie che possedendo varie opere dello stesso autore offrono l'opportunità di confrontare scene rappresentanti