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136 gli elementi tecnici della pittura

così non potrà risultare impressione di luce viva e in particolar modo di luogo aperto dove primeggino soltanto forme perdute nella oscurità, mancanza di riflessi e di mezze tinte: come conseguentemente ancora non sarà lecito dire che si ebbe conoscenza di complementari, e di contrasti appoggiati su questi, se le opposizioni più spiccate, quelle che richiedono altresì della più esplicita visibilità di questi colori, si vedranno poggiare sempre sull’urto del bianco col nero o di colori chiari ed oscuri senz’altro vincolo fra di loro che l'evidente risalto della cosa oscura contrapposta alla più chiara.

In nessun campo meglio che nelle arti plastiche è in- giustificabile ed arbitraria la supposizione di pregi o tendenze che non risultino per qualche segno materiale, e per questo nessuno mai oserebbe dire che nell'arte del quattro- cento e nelle tempere di quegli artefici vi si riscontrano i meravigliosi impasti di colore, le potenti velature, la scioltezza di mano di Tiziano, di Paolo Veronese, di Luca Giordano, del Tiepolo. Il fiotto delle dimostrazioni contrarie schiaccerebbe l’incauto che tanto azzardasse, e non certo dimostrazioni di sola indole estetica, che il dibattito durerebbe in eterno, ma prove materiali quali possono decidere in modo incontrovertibile se un colore sia a corpo od a velatura, se due colori furono piazzati con un colpo secco di pennello l'uno accosto all’altro o se sono stati fusi ed ammorbiditi dalla meccanica penetrazione dell'uno nell’altro : se due colori sono eguali o differenti; infine quante deduzioni si possono ricavare dall'esame di un materiale che non figurando mai sull'opera d’arte per mera causalità ma come risultato definitivo di un deliberato volere, si risente quanto mai altro delle effettive energie intellettuali e modalità fisiche che presiedettero al suo impiego.

Cosicché per le stesse ragioni dagli artifici impiegati, dalle