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134 gli elementi tecnici della pittura

non poteva non lasciare traccia sensibile sulle opere, quale è appunto l'invasione di nero che si nota nelle parti in ombra dei dipinti antichi.

La necessità nella quale fu il pittore antico di forzare il contrasto del bianco col nero per poter imitare il senso di vibrazione comune ad ogni effetto luminoso, richiedeva che pure le ombre aumentassero di estensione ed intensità in proporzione relativa all'impiego di scuri introdotti nelle parti più chiare del dipinto; né data tale costituzione delle luci dipinte sarebbe stato possibile fare altrimenti anche se il pittore antico avesse potuto usufruire delia cognizione perfetta dei colori complementari. In ogni modo però l'adozione del nero sistematicamente preso per risolvere le ombre, non conduce a senso di verità, ma di convenzionale processo, come non poteva a meno di essere praticato e di risultare allorché imperando il concetto che ogni ombra non fosse che mera scomparsa di colore su cui altra influenza non si esercitasse che quella dei riflessi, doveva necessariamente accadere, ed infatti riscontriamo meglio sui dipinti di quegli antichi maestri che più si prefissero di singolarizzare l'effetto luminoso e .che ci impressionano invece per un eccesso di nero, non perché il tempo abbia alterati tutti i colori riducendoli neri, ma perché effettivamente mancassero i criteri per l’interpretazione delle ombre, quasi impossibili a valutarsi giustamente ad occhio, per quanto raffinato sia il senso visivo dell'artista, onde l'artista tanto più si vedeva trascinato a sciogliere il suo problema cromatico col ricorrere al nero, che lo aiutava l'esempio altrui e la conferma in quei precetti teorici che non sì saprebbe veramente dire a che fossero nell'arte e si avvalorassero del gran nome di chi li aveva dettati, se poi al caso pratico si fosse agito in contraddizione.