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variazioni delle luci. - riflessi ed ombre 133

meglio l'azzurro nelle ombre del ranciato, che il ranciato nelle ombre dell’azzurro, ed il violetto nell'ombra del giallo, che il giallo nell'ombra del violetto.

4° In quei corpi ed in relazione a quei corpi, il cui colore in lume sarà più puro, vivace e misto solo col bianco, senza mistura di nero, il colore conseguente si mostrerà con maggior forza; e di mano in mano che i colori andranno scemando nelle parti illuminate minore diverrà anche la forza del colore conseguente nelle loro ombre.

5° Il colore complementario mostrasi più evidentemente quanto più il luogo, dove ciò accade, è prossimo al colore che lo produce. Esso colore poi, semplice o composto, non appare in ogni luogo ombroso e colla stessa evidenza fuor che nelle superficie molto estese, e circondate da un sol colore. Nel caso che la superficie sia molto estesa, non tutta cadrà sotto l’azione del color naturale, né presenterà in ogni luogo il color conseguente; ma sia che l’aureola del detto color naturale non arrivi che ad una modica distanza intorno al colore producente stesso, sia che abbia luogo una seconda reazione di colore, ad una certa distanza del color naturale ritornasi a trovare il color locale sebbene aumentato di tono per la missione del nero dell'ombra, che, secondo le ripetute teorie, ivi avviene.

6° Nel caso poi che l'ombra non sia avvicinata da un sol colore, essa non sentirà già una sola influenza, ma avrà tante variazioni, quanti saranno i colori che l’ avvicineranno o che all'occhio dell'osservatore sembreranno avvicinare, fatta astrazione dalle distanze prospettiche, l'ombra stessa1.

Un'interpretazione delle ombre che diparte da principî tanto differenti, come furono quelli che informarono le nozioni sulla natura delle ombre presso gli antichi pittori

  1. G. CaLvi, Op. cit., pag. 73 e seg.