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132 gli elementi tecnici della pittura


Nella citata Norma per dipingere le ombre, letta dal Calvi al Congresso degli scienziati tenutosi in Firenze l’anno 1841, l'erudito milanese, precorrendo le idee promulgate da Helmholtz, Rood e Bruke sul legame di molte scoperte dell'ottica coll’arte del dipingere e giungendo anche per proprie osservazioni a dimostrare l'influenza del colore complementario nella colorazione delle ombre, fece questo riassunto delle principali proposizioni teoriche applicabili ai casi pratici:

1° Nell'’ombra cadente sui corpi bianchi o scolorati per la loro tinta, o per qualunque altra ragione ottica veduti, realmente od apparentemente, presso i corpi illuminati, il colore complementario o conseguente, si trova per intero o quasi per intero; mentre che nell'ombra cadente sopra i corpi colorati fa sentire la propria presenza, ma non si mostra così semplice ed evidente; poiché si compone, si varia, e talora si distrugge ben anche in qualche parte colla mischianza del colore locale e dell'ombra. E sempre maggiormente si mostra dove la luce sia pura ed i raggi diretti o riflessi dal sole, non siano tali da alterare il colore locale.

2° In tutti i casi non-solo si deve avere riguardo all'influenza dei riflessi lontani, e più dei vicini, ma ben anco alla trasparenza che si trova sì nei panni, che negli sfondi delle pieghe, come ancora in alcuni luoghi delle carni, e per cagione della quale vien prodotto un effetto contrario, che a chi meno osservasse, parrebbe smentire la legge del colore complementario.

3° Essendo alcuni colori per loro medesimi più splendenti, ed altri meno, come i colori composti dell’ azzurro che si avvicina nell'essenza alle misture del bianco col nero; qualora i primi, per effetto della conseguenza, devono mostrarsi o uniti col nero dell'ombra, o col colore locale del secondo genere, essi ciò fanno assai meno evidentemente, e non senza degenerare, di modo che si vedrà assai