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128 gli elementi tecnici della pittura

riesce difficile penetrare la tendenza del colore delle ombre, ma l’indicare però al predominio del complementare al colore dominante che circonda l'ombra, costituisce già una guida più sicura che non il brancolare fra un nero e l’altro della tavolozza, alla mercé della ventura.

N. Rood, che non abbandona mai il rapporto dei fenomini ottici coll’ arte, pare inconscio dell'importanza speciale che l'ombra ha nella pittura ed in sé, oltre la mera causalità di una diminuzione di luce o di piccolo intervallo di uno stesso colore.

L'imitazione delle ombre, la giustezza, meglio è detto, delle ombre, costituisce la difficoltà massima dell'arte di dipingere persino nella copia dal dipinto, che ad un occhio esercitato mostra quasi sempre la composizione delle tinte. Il gran posto che l'ombra occupa nelle difficoltà pittoriche, e l'avere già, per la sua costruzione grafica e la distribuzione del chiaroscuro, dato luogo a delle regole speciali, dimostrano come più che una accidentalità secondaria, l'ombra possa per se stessa assurgere a soggetto pittorico, mentre invariabilmente integra la rappresentazione di ogni momento luminoso del vero. Né questa difficoltà, che solo i grandi coloristi possono affrontare, avrebbe senso ove ne apparisse trascurabile la legge naturale che ne informa l'apparenza, e meno ancora che insistesse la scienza a spiegare ed approfondire per conto dell'artista ciò che questi capisce più facilmente colle sole doti dell’intuito.

L'ombra fu già definita da Leonardo come porzione di tenebra, perché giustamente in ogni ombra separata da ogni contrasto si verifica un senso analogo agli effetti della mancanza di luce e di colore, ma le ombre ricevute da superficie che, oltre il risultare soltanto in parte prive di luce, si congiungono anche a corpi adiacenti totalmente illuminati, non riguardano il decrescere generale della luce per diminuita