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variazioni delle luci. - riflessi ed ombre 127

un po' della luce della candela, essa contiene relativamente più rosso e più giallo della luce dominante, e siccome nello stesso tempo l’ombra è più oscura del fondo, essa sembra brunastra, perché con una intensità luminosa decrescente, l’aranciato passa al bruno. Questo bruno produce qui un'impressione nitidissima in causa del contrasto colla luce dominante, che contiene più azzurro. Al contrario, l'ombra della luce artificiale è rischiarata dalla luce del cielo che contiene più azzurro della luce dominante ritenuta bianca, e per contrasto, ella sembra dunque decisamente azzurra. Se si prende della carta colorata invece della carta bianca, la differenza di colorazione delle due ombre è ancora sensibile, ma entra in giuoco un nuovo elemento; ciò che io ho detto il colore locale.

« Con un'illuminazione semplice, non doppia, la luce che rischiara l’ombra è riflessa ed è diversamente colorata, secondo il colore del corpo dal quale è riflessa. Se questi corpi sono pure figurati nel quadro, essi agiscono naturalmente nello stesso modo sul colore del riflesso. Ma si può altresì supporli fuori dal campo del quadro e da ciò viene la libertà importantissima lasciata all'artista per la colorazione delle ombre e il cui dominio è stato sopratutto esteso per le ombre delle carni, così difficile da trattare. Si sa che a questo riguardo il pittore deve lasciarsi guidare dal suo sentimento e dal suo istinto a tal punto che la colorazione e la tecnica delle ombre e dei riflessi sulle carni, sono tenute per uno dei caratteri più salienti e dei più incontestabili dell’autorità dei maestri1».

Gli esempi esposti dal Bruke sono troppo sommari, per corrispondere alle premesse moltitudini di casi nei quali

  1. E. Bruxe, Principes Scientifiques des Beaux-Arts. Paris, Félix Alcan, 1891, pag. 107.