Pagina:I principii scientifici del divisionismo.pdf/127


variazioni delle luci. - riflessi ed ombre 113

pittore, poiché i mezzi limitatissimi di cui dispone, non gli permettono di oltrepassare né il bianco di cui si serve per le maggiori chiarezze, né il nero che gli vale per le massime oscurità, sebbene ambedue questi estremi, non corrispondano né alle luci più intense, né alle sensazioni più oscure che gli sono offerte dal vero. Però il fenomeno della perdita di colore, tanto per aumento di intensità luminosa che per diminuzione di questa, oltre un certo limite non è meno notevole per sé, e degno dell’ attenzione dell’artista, inquantochè, conoscendo le proprietà tutte delle luci e dei colori reali, sia stimolato sempre più a difendersi da quei collocamenti che non sono consentiti dal rapporto esistente fra le proprietà della luce e il materiale che soltanto entro certi confini può dare l'illusione della realtà.

Dal fatto che l'intensità luminosa conduce alla perdita dell'intensità colorante, tutti i colori, essendo soverchiamente illuminati da luce bianca, apparendo biancastri, come analogamente succede delle sostanze coloranti mescolandole con soverchia quantità di bianco, il pittore deduce i pericoli anziché i vantaggi di sottomettere il proprio dipinto ad una luce eccessiva. Ciò oltre all'ingenerare stanchezza nel riguardante non può che nuocere all'effetto del dipinto stesso, perché il vantaggio della maggiore visibilità non compensa mai la perdita d’intensità colorante subita dai colori in causa della stessa maggior luce che i colori vengono a riflettere.

Il supposto di raddoppiare con simile artîfizio l'aspetto luminoso del proprio dipinto quanto il supposto di potere, aggiungendo bianco alle tinte, giungere a raddoppiarne l'intensità visiva, fu dimostrato da Fechner dipendente da tale aumento di luce, da sconsigliare a mai sempre di ricorrere a simili mezzi, poiché l'impressione che sentiamo dalla luce non è proporzionata esattamente alla quantità della luce esterna che ci colpisce. Vale a dire, che un G. Previati, Gli elementi tecnici della pittura. Vol. II. 8