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110 gli elementi tecnici della pittura

distendere come un velo biancastro davanti ogni oggetto, pel quale velo si perde la nitidezza d'ogni contorno e più di quelli lontani; ma questi effetti, quantunque in un grado minore, si producono inevitabilmente dappertutto dove esiste l’aria, sempre piena di pulviscoli in sospensione, i quali pur non essendo visibili partitamente non mancano di agire, e si scorge poi quando il pittore per una troppo uniforme nitidezza di rappresentazione ci rivela che non è stato ossequente a tutte quelle condizioni che regolano le apparenze delle cose in natura.

Lo sconvolgimento portato in un dipinto dal dovere procedere troppo tardi ad un aumento di luce o di oscurità in alcuna sua parte è cosa che solo gli artisti possono misurare al giusto valore, sapendo essi come sia facile perdere l’unità di chiaroscuro e come sia già una conseguenza inevitabile della ripetizione medesima dello stesso colore una deviazione dall'effetto primitivo, che per quanto parziale possa essere influisce su tutta la distribuzione dell'effetto luminoso del soggetto.

Ma bene spesso l'artista si trova di fronte ad alterazioni improvvise dei rapporti di luce e colore della propria opera, che non sono dipendenti dalla fedeltà della sua copia dal vero, ma sono dovuti alle variazioni della luce incombente sul dipinto.

Non vi è pittore che abbia fatto studî del vero all'aria aperta anche in tempo nuvoloso od in circostanze da non essere disturbato dal cambiamento di direzione del sole, che non abbia dovuto stabilire una specie d'orario di lavoro, per le grandi variazioni di colore che nelle diverse ore del giorno si succedono sugli stessi oggetti.

Nei luoghi chiusi non sono meno notevoli questi cambiamenti per chi ha l'abitudine di un lavoro prolungato, riverberandosi sempre all’interno lo stato della luce esterna,