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106 gli elementi tecnici della pittura

colori, la distanza occupa il primo posto, modificandosi gli effetti d’intensità della luce su qualsiasi superficie, in ragione inversa del quadrato della distanza della sorgente luminosa, oltre le condizioni speciali portate dall’inclinazione dei raggi illuminanti e l'inclinazione propria della superfice illuminata.

Negli oggetti del vero, sempre diversissimi di colore, la diminuzione d’intensità luminosa secondo tale legge non si saprebbe probabilmente mai accertare o riconoscere, pure risultando il fatto obbiettivo della minore luminosità dei corpi situati più lontano dalla sorgente di luce e dal nostro occhio. Anche l’aria che si interpone fra tutte le cose che possiamo scorgere, non perfettamente trasparente per la infinità di corpuscoli che tiene sospesa in sé e dai quali ritrae una luminosità ed una colorazione propria, modifica l’idea che possiamo concepire di una regolare diminuzione di luce secondo l’enunciata legge, che si riscontrerebbe più facilmente in un vastissimo edificio a simmetrici scomparti, uniformemente tinto di bianco.

Le luci colorate sono di una più difficile valutazione di grado d’intensità perché esse eccitano in maniera diversa, cioè secondo il colore, la sensibilità dell'occhio. A questo riguardo si sono istituite molte esperienze coi fotomettri, o misuratori delle intensità luminose, ottenendosi sempre questo risultato: che quando due aree sulle quali sono proiettate le luci che si vogliono paragonare sembrano egualmente illuminate, scostandole del doppio o del triplo dalle rispettive sorgenti di luce, per cui secondo il decrescere proporzionale della intensità luminosa ad un quarto o ad un nono dovrebbe mantenersi l’eguaglianza d'intensità nelle due aree in esame, questa scompare, dimostrandosi così che il giudizio dell'occhio era erroneo.

Il fisico Porchinje dedusse da consimili prove che le