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sostanze coloranti e luci 101

sua costituzione primiera di luce bianca. Ed è infatti questo residuo partecipante delle singole proprietà assorbenti dei due colori mescolati, che rappresenta la tinta del miscuglio, ossia il prodotto di due sottrazioni di elementi di luminosità del raggio incidente.

Per contrario, allorché sulla superficie di un oggetto colorato viene a posarsi il raggio pure colorato ma riflesso da un altro oggetto circostante, l’effetto di queste due luci riunite evidentemente risulta dalla somma delle radiazioni sovrappostesi e necessariamente diverso dal prodotto ottenuto col miscuglio delle sostanze coloranti, impiegate a copiare tale effetto di addizione di due luci, per quanto potesse essere simile il colore che imitava il corpo riflettente ed il colore che imitava il corpo riflessato, adoperati dal pittore, se per raggiungere l'imitazione ha impastate le due tinte in una sola.

Si dimostra in modo pratico e facile la grande differenza che esiste fra il mescolare luci dello spettro e sostanze coloranti, quando si fondano un giallo ed un azzurro, i due colori che presentano il risultato più diverso dai singoli componenti di quanti se ne possono vedere dall'unione di due sostanze coloranti, tanto se il miscuglio si opera coi colori in polvere, che sciogliendo le polveri nei soliti veicoli della pittura...

Non essendovi per tale miscuglio alterazione chimica né: del giallo né dell’azzurro, parrebbe che, per quanto suddivise le due sostanze, le particelle minutissime del giallo e dell’azzurro dovessero rimanere sempre coi loro caratteri propri, e sulla superficie formata dal miscuglio di giallo e di azzurro trovarsi disposti come a mosaico punti innumerevoli gialli e azzurri, e l'occhio nostro percepirli come tali, o se avviene fusione di immagini dei punti perché troppo piccoli, risultare della luce bianca, essendosi veduto che