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98 gli elementi tecnici della pittura

oggetti del vero, per quanto l'artista si studi di raggiungere l'imitazione, e meno ancora che dal miscuglio delle sostanze coloranti si. possano ottenere combinazioni eguali a quelle prodotte dai miscugli delle varie luci naturali, abbenchè l'uso dei colori materiali si sia sempre fondato sull'opinione che ciò dovesse avvenire, e la pittura abbia avuto origine da simile supposto, ritenuto poi per tradizione una verità inoppugnabile.

Fra il modo di essere dei colori del vero e le tinte fatte sulla tavolozza ed applicate su di una superficie piana corre però una differenza grandissima. Dapprima, perché nel vero, cogli effetti dell'assorbimento, concorre all'aspetto definitivo degli oggetti l’'addizione delle luci prodotte dalle molte riflessioni di raggi colorati che i corpi inviano l’uno sull'altro, e l’addizione delle luci è tanto diversa dall'assorbimento, quanto l'aggiungere è diverso dal sottrarre: inoltre perché, la costituzione degli oggetti reali essendo infinitamente più varia della caratteristica omogeneità delle materie coloranti e dei loro impasti, l'analogia della somiglianza non può essere che tutt'affatto superficiale.

Un esempio che si può scegliere fra tanti, è quello già offerto del verde delle foglie delle piante vive, che allo spettroscopio lasciano scorgere promiscui il ranciato, il rosso, il giallo ed il violetto, che non figurano nel verde fatto di sostanze coloranti, per quanto sembrino imitarlo.

Poi la forzata collocazione in piena luce dei dipinti, perché siano visibili, importa sui colori che adopera il pittore una quantità di luce bianca riflessa cui non sono soggetti gli oggetti del vero, perché questi non hanno tutte le loro superfice su di uno stesso piano, ciò che veramente basterebbe da solo per convincere che l’imitazione del vero fatta colla pittura, è ben lontana dal poter essere affidata al semplice esteriore rapporto che un pezzo di materia