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colori per assorbimento di luce 91

vetro rosso non trasforma la luce bianca in luce rossa, ma che arresta certi raggi, convertendoli in un genere di forza che non produce nessun effetto sull'occhio; quanto ai raggi che non sono arrestati essi arrivano all'occhio e vi producono la sensazione di colore »1.

Gli accenni ripetutamente fatti allo spettroscopio vogliono che si dica come il colore dei corpi può essere studiato col mezzo dei prismi, parte principale degli spettroseopi, per la proprietà che i prismi hanno di scomporre ogni luce che li attraversi. i

Guardando, ad esempio, una lista di carta bianca, incollata su di un cartone nero, interponendo fra l'occhio e la carta un prisma il cui spigolo rifrangente le sia parallelo, questa lista dovrebbe offrire uno spettro colorato affatto simile a quello della luce solare. Se non che un pezzo di carta di certa estensione, agisce sul prisma come se si osservasse non una sola fenditura luminosa ma tante quante ne potrebbe contenere il pezzo di carta nella sua altezza, cosicché gli spettri multipli risultanti si sovrappongono, coi loro colori complementari, in modo da ricostituire di nuovo la luce bianca, ed è soltanto nei margini superiore ed inferiore che, non avendo contermini spettri sovrapposti, apparisce la dispersione, rimanendo cioè colorati in violetto in alto ed in rosso al basso, o viceversa, secondo la posizione alta o bassa dell’angolò rifrangente del prisma.

Per avere uno spettro completo bisogna che la lista di carta bianca, o d'altro colore che si voglia analizzare, sia sempre stretta, disposta su largo contorno nero che ne esageri la visibilità per contrasto. Allora, guardando col prisma questa striscia di carta dalla distanza di uno o due metri, la luce emanata è dispersa in uno spettro unico, e si può

  1. Rood, op. cit., pag. 52.