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colori per assorbimento di luce 89


Il fenomeno dell'assorbimento della luce si studia meglio nei vetri e nei liquidi, perché si possono facilmente ridurre di grossezza e sottoporre ad esperienze cui non si prestano i corpi solidi ed opachi.

Quando si appoggia un vetro trasparente ed incolore su di una superficie bianca, l'impressione prima che si riceve non è tanto quella dovuta ad una diminuzione della visibilità del bianco sottostante, quanto quella di un colore inaspettato che si diffonde sulla porzione di bianco coperta dal vetro, specialmente se questo è grosso. Aumentando la grossezza del vetro si avrà ancora non solo un aumento di oscurità, ma un cambiamento di tinta, come fosse cambiata la specie della luce che penetra nel vetro. In liquidi colorati, quali le infusioni di campeccio, di cocciniglia, di tornasole, che in istrato sottile sembrano pavonazze, la maggior grossezza li riduce al rosso puro ed anche all'aranciato, e molte soluzioni gialle pel solo fatto di ingrossarne lo strato volgono al verde. Così l’acqua pura, che vista attraverso un bicchiere od una bottiglia non mostra alcun colore, a profondità di qualche metro sembra tingere in azzurro un oggetto bianco immersovi, come se nell'acqua si fosse mescolato del cobalto o dell’indaco.

Per spiegare simili modificazioni della luce trasmessa da sostanze trasparenti è quindi d'uopo ammettere che, nel percorso dei raggi luminosi attraverso questi corpi, alcuni dei raggi vengano ad estinguersi, mentre altri, quelli cioè da cui risulta il colore del corpo trasparente, giungano alla nostra retina, provocandovi l'impressione colorata che ne risentiamo. In fatti, esaminando allo spettroscopio una di quelle soluzioni che in strato tenue si mostrano gialle, si vedono mancare tutti i raggi semplici, dalla cui unione col giallo sarebbe risultata la luce bianca, come sottoponendo di