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nelle città della Rezia, unicamente perchè libere, pacifiche e sicure asilo di tutti gli arditi ingegni amanti di parlare e di pensare con libertà.

Ho voluto fermarmi su questi particolari perchè si comprendesse come il Grataroli fosse uno spirito innovatore, e come la tendenza agli studi fisiognomici avea in lui non il significato di una semplice bizzarria od esercitazione scolastica, ma quello di una ricerca profonda di un indirizzo positivo. Si trattenne dapprima in Argentina (Bruxelles), poi in Basilea, ove fu ricevuto come Professore di Medicina e quindi dall’Accademia di Marburgo a coprire la cattedra rimasta vacante per la morte di Corrado Kuvnero. Ritornò poi a Basilea e forse per la rigidità del clima di Marburgo, o per l’allettamento che avea in Basilea.

Di qui si acquistò l’amicizia, il patrocinio di re e principi, tra quali Edoardo VI re d’Inghilterra, e Massimiliano Il re di Boemia, dell’Elettore Palatino, di Federico Conte Palatino.



Molte sue opere diede alle stampe il Grataroli. Le maggiori sono: Pronostica naturalia de temporum omnino mutatione, ecc., di cui l’edizione prima venne in luce a Basilea nel 1552 — De memoria reparandaDe Praedictione morum. Di quest’ultima farò un esame della parte fisiognomica nella quale tiene un posto cospicuo fra i più autorevoli fisionomisti. È importante e degna di nota, perchè è un vero intuito geniale