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“Se invece col veloce moto sonvi gli occhi turbati e grande anelito, mostrerà segno d’uomo di cattive operazioni, da esser fuggito„. “Quei che si muovono con tutte le spalle e con tutto il corpo sono effeminati, e quei che camminano col corpo dritto come asta sono audaci, mentre chi ha il corpo inclinato, è timido, vergognoso, mansueto„. Pare intuisca gli studii recenti sulla morfologia del corpo umano del De Giovanni, al Cap. X “della lunghezza e brevità dei corpi„ e nota l’importanza della grande apertura delle braccia col dire: “tanto deve essere la lunghezza dell’uomo dal più basso piede in sino alla cima dei capelli, quanta è la lunghezza delle due mani aperte intorno agli estremi diti„.

Distingue i bellissimi di faccia dai belli. Ai primi ammette possa andar unita una perversione dell’animo, “che se noi rivolgiamo gli occhi all’istoria, ritroveremo molti uomini e donne di eccellente e smisurata bellezza e aver ancor l’animo dotato di molte virtudi, ma congiunte con enormi vizi„. Mentre dei secondi dice: “È un’altra sorta di bellezza, la quale veramente bellezza chiamar si dovria, quella che mostra un’animosa e concordevole concordanza di parti, e così nella simetria dell’ordine, nella proporzione delle membra che dimostrano nobilissimi costumi e una più nobilissima anima. Questa bellezza è quella che si tira dietro le virtù ed è lontana da ogni vizio„. All’incontro i brutti di faccia sono bruttissimi di animo: “la bruttezza è difetto di natura ed effetto di spropor-