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i precursori nel mondo antico, ecc. 47

genio, fu amantissimo dell’astrologia giudiziaria, e scrisse della Metoposcopia corredando di ottocento figure i tredici libri della sua opera.

Nel secolo XVI si traduce Aristotele da Andrea Lacuna nel 1535: e nel 1538 da Jodoco Wilichio. Polemone, Adamantio, Melampode commentati e tradotti, formano poi il substrato di tutti gli innumerevoli fisionomisti che seguirono1

5. — Sarà utile venire a dare per chi non abbia mai avuto occasione di aver fra le mani i testi di Chiromanzia e Metoposcopia qualche schiarimento sulla natura di queste pretese scienze, derivate dall’astrologia, prima di passare all’esame di coloro che le combatterono a viso aperto, e ridussero la fisionomia entro i limiti di un vero indirizzo naturalistico. Prenderò in esame “La Metoposcopia, ovvero commensurazione delle linee della fronte del Cav. Ciro Spontoni, aggiuntavi una breve e nuova Fisionomia, un trattato dei Nei, altro dell’indole della persona, e molte curiosità (Venezia, MDCLIV, presso il Turrini)„.

Questo trattatello di pag. 96, adorno di molte figure a spiegazione delle linee, quantunque po-

  1. L’Achillino, De Chyromantica, 1503. Scotto Michele, Phisionomia, Venezia 1533. Cocle B., Phisiognomia et chiromantia compendium Argentorati, Bologna 1504-1534). Il Grataroli, De praedictione morum naturarumque hominum cum ex inspectione partium corporis, etc., Basileae 1554. Della Porta, De humana physiognomia, Vici Æquensi 1586.