Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
32 | i precursoredi c. lombroso |
Socrate, il vero creatore del metodo scientifico, poichè il suo spirito lo conduce a trasformare la critica ed elevare il dubbio a fattore positivo e fecondo, istituì il metodo induttivo, sorgendo dal confronto, dall’osservazione dei casi particolari alla determinazione del concetto generale. L’osservare i fenomeni e raccoglierne con cura una grande quantità; confrontarli con perspicacia e ricavarne il concetto, le spiegazioni, la legge, è il metodo che dopo lui usarono Aristotele, Epicuro, gli scienziati arabi, i filosofi ricercatori del rinascimento, Bacone, Galileo, Newton e il positivismo moderno. Socrate applicò questo metodo soltanto nella morale, in cui egli confessa di essere non già un sapiente ma un ricercatore. È il naturalista della morale.
Platone, poichè Socrate vantavasi di trar fuori dalle menti i concetti precisi delle cose, dedusse che questi preesistessero e si annidassero nell’intelletto per ogni ordine di ricerche, per ogni ramo di scienza; mentre Socrate si era arrestato all’investigazione dei soli fatti morali. Col mondo delle idee, il caposaldo della filosofia platonica, si creò la metafisica, e Platone lega per tanti secoli al pensiero una triste eredità di errori col dualismo cosmologico ed umano. Tutta la storia della filosofia non è in ultima analisi che un grande duello fra l’indagine modesta di osservazione e le grandi astrazioni speculative.