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22 | i precursori di c. lombroso |
carcerari a diminuire la recidività del delitto che è legata alla costituzione psichica del delinquente. Provvedete a che non possa più nuocere, non sperate già di riformare ciò che vi è di organico ed istintivo.
Nè la religione può essere freno ai delitti; la maggior parte dei criminali non è atea, ma non potrebbe aver presa in loro una religione elevata. Essi se ne sono fatta una speciale, superstiziosa, ispirata ad un falso concetto della divinità che è per loro una specie di benevolo tutore dei crimini.
È noto come celebri briganti credessero propiziarsi i santi con pratiche religiose nel compimento del delitto. Ma non tanto però s’allontanavano in questo dai sentimenti della generalità del volgo, se essi non comprendendo in astratto il bene ed il male, imperniano questo solo in ciò che giovi o nuoccia a loro stessi.
Quantunque le lesioni più profonde nei delinquenti siano nell’ordine sentimentale, anche l’intelligenza presenta molte anomalie.
Lombroso crede che vi sia una media inferiore al normale della potenza intellettuale, ma ottenuta da due gradi diversi di eccesso o di difetto mentale. I più non hanno energia sufficiente ad un lavoro continuato ed assiduo. Gli zingari, per quanto industriosi, non amano lavorare se non quanto basti per non morire di fame; la poltroneria è uno dei caratteri delle prostitute, rappresentanti della donna delinquente. E comunissima in loro la leggerezza di mente ed una mobilità