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20 | i precursori di c.lombroso |
tuali ed alle passioni dei delinquenti, ma hanno scarso valore, per non essere suffragati dalla statistica e dall’esperimento.
Certo però che quanto l’intuito o il senso artistico dell’osservatore può aver raccolto, se convalidato dalla osservazione scientifica, e coincidente in uno stesso risultato, ci servirà a miglior dimostrazione della verità e dell’efficacia del metodo sperimentale.
Il mancinismo sensoriale e motorio dei criminali ricorda l’ambidestrismo dei selvaggi, dei bambini, degli idioti. L’innervazione vasomotrice subisce pure anomalie; tarda in moltissimi casi a quelle eccitazioni che nel normale producono più facilmente reazione vasale, col rossore o coll’impallidimento nel dolore, nella vergogna, nel rimorso, emozioni affettive, si può far vivacissima se stimolata dalla vanità, dall’odio, dalla vendetta. La minore sensibilità e la disattenzione, per tutto ciò che non ecciti specificamente i loro istinti criminali, dànno ai delinquenti il vantaggio della longevità, di un maggior peso del corpo e corrispondentemente una insensibilità morale che li rende muti, impietriti davanti alle sofferenze, ai dolori degli altri. E la maggior frequenza del suicidio, in essi, è pure il prodotto di questa insensibilità e della mancanza dell’istinto di conservazione, e di una certa impazienza dopo la condanna, per cui trovano men dura la morte che veder insoddisfatte le loro passioni.
L’antagonismo fra suicidio ed omicidio invero parrebbe contraddire a quanto si è detto, ma se