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i precursori di c. lombroso | 18 |
bola, labbra e palpebre tumide, eleganza femminile nei capelli che sono intrecciati nei cinedi.
Gli omicidi hanno sguardo freddo, immobile, l’occhio sanguigno, naso sovente aquilino, adunco, sempre voluminoso, robuste mandibole, larghi zigomi, crespi e abbondanti i neri capelli, frequente e scarsa barba, denti canini sviluppatissimi, labbra sottili, nistagmo e tic unilaterali del volto, che dànno espressione di sogghigno e minaccia.
I truffatori e falsari hanno cute pallida, occhi piccoli, fissi a terra, naso torto, spesso lungo, peso elevato.
E i dettati dell’antropologia criminale sono tutt’altro che in contrasto coll’opinione pubblica. Se il volgo e le classi colte dirigenti, abborrenti per tradizione da ogni nuova dottrina, hanno per tanto tempo disprezzato di prendere in considerazione i risultati delle lunghe e faticose ricerche di Lombroso, si trovarono però in aperta contraddizione. Negavano valore ad una teorica suffragata da un’imponente documentazione, senza pensare che essa riassumeva quanto tutti istintivamente riconoscevano vero, ed applicavano nei rapporti della vita sociale quotidiana, tanto che gli stessi principi e le stesse conclusioni si riscontrano consacrati nella coscienza popolare, e manifestati nei proverbi, nei canti, nelle opere antiche, e istintivamente questa facoltà di riconoscere dai segni esteriori l’animo di una persona, trasmesso per eredità, senza che intervenga nessuna esperienza personale, come si sperimentò in certe donne e fanciulli. Il genio degli artisti