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frenologi e psichiatri | 145 |
linquenti, preoccupato delle ricerche di tutte le localizzazioni delle così dette facoltà, ma è certo che si era messo su una buona strada rispetto a questo problema.
Collaboratore e continuatore di Gall, esagerandolo anche, fu Spurzheim di Longuish, che pubblicò a Londra nel 1826 un’opera col titolo: Phrenology in connexion with the study of physiognomy, nella quale fa l’applicazione delle teorie cranioscopiche a molte teste di personaggi celebri. Fig. 39. Un tentativo di psicologia genetica, come modernamente con vedute più ampie si venne applicando al genio, poichè Spurzheim, dall’esame del cranio di uomini insigni, rilevandone il vario sviluppo delle parti, lo metteva in relazione coi prodotti delle loro intelligenze. Fu lavoro però troppo unilaterale, quantunque egli stesso avesse genialmente espresso il concetto della necessità di tener conto di tutti i caratteri somatici e fisiologici col dire: “che la faccia ed il carattere armonizzano fra loro come le parti di una buona pittura, per la stessa ragione che in un paesaggio, se gli oggetti della spiaggia indicano tranquillità e calma, il mare non può essere in tempesta„.
Giorgio Combe, scozzese, fu pure frenologo intelligente ed appassionato, e si occupò special-