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134 | i precursori di c. lombroso |
nico porta i caratteri dell’insieme; il dito di un uomo non potrebbe essere accomodato alla mano di un altro; il più piccolo insetto come il più sublime degli uomini è l’opera di un sol getto, e tutte le sue parti sono in mutuo rapporto perchè la natura non fa dei mosaici. Lavater ha per fondamento, e si noti che i detrattori della Antropologia criminale vollero negarlo anche al Lombroso, che lo ha sempre ritenuto come fondamentalmente essenziale, di non trarre gli indizi da una sola parte dell’uomo, ma di esaminarle tutte e di studiarne i rapporti di causalità, di successione, di concomitanza.
Lavater e Lombroso, negli esami fisionomici, si tennero sempre al principio che in un individuo tutto è armonico, omogeneo, e proclamarono come segni patagnomonici di alcune disposizioni quelle forme che, senza alcun preconcetto, videro con una determinata costanza essere offerti da speciali entità psicologiche. L’esperienza guidò l’uno e l’altro, quell’esperienza che il volgo si compiace negare allo scienziato, e di cui però tien calcolo incoscientemente esso pure, poichè sa che non sono chimeriche le differenze che esistono, per esempio, fra la mentalità e la fisonomia di un cretino delle Alpi e Leonardo da Vinci, o fra quelle di un assassino e di un santo.
Un metodo particolare usato da Lavater, forse ora caduto ingiustamente in disuso, fu quello dello studio della Silhouette, ovvero dell’immagine disegnata dall’ombra che proietta un corpo sopra una superficie bianca opposta ad una