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i fisionomisti nel seicento 129

“Quod igitur aperto Marte non potest, cuniculis aggreditur, insidiatur, invidet„.

“La donna è crudele perchè per la diuturna dissimulazione trattiene il veleno nell’animo, che erutta poi quando le si presenta l’opportunità„.

Intorno a questo punto, che sostenuto dal Lombroso ha destato un vero vespaio di discussioni e le proteste del mondo femminile, sentite se non vi pare di udire nelle parole di Niquezio la traduzione di un passo della Donna delinquente di Lombroso e Ferrero:

“Crudelis quando inserbuerit odium, nam alioquin innatae misericordiae in ea laudabiliter et gloriose effiorescunt; pavida quippe est a debilitate naturae, hinc autem fit ut ejus animus tenerescat”.

Nota pure la sua fragilità nelle cose sessuali e la sua avarizia “quia propter virium, ingenique penuriam semper timet ac diffidit„. E finisce il capitolo con un’osservazione morelliana sulle degenerazioni famigliari, facendo notare che le famiglie colpite dalla disgrazia divina hanno figli soltanto di sesso femminile.

Troppo lungo sarebbe lo spigolare nel grosso volume tutti gli accenni interessanti di osservazioni fisiognomiche, anatomiche, psicologiche che il Niquezio espone. Mi. pare che da quel poco che ho detto risulti evidente l’importanza di questo libro, e il valore che esso acquista nella storia dell’evoluzione del pensiero scientifico di cui ci occupiamo.