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i fisionomisti nel seicento |
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più facilmente corrano ad incensarla, come oracolo del cuore, e la curiosità e la cognizione altrui, e acciò meglio si leggano in essa i decreti stampati della confessante natura. S’ingegni pur dunque chi vuole di mentir la propria fronte col fingerla ad arte ribelle e contumace a gl’interni commandi, che non gli riuscirà così di leggeri, Fig. 21. ond’hebbe a dir Tibullo all’Elegia 7 del 4° lib.: “hei mihi difficile est imitari gaudia falsa; difficile est tristi fingere mente iocum; nec bene mendaci risus componitur ore; nec bene sollecitus ebria verba sonant„ e Ovidio nel 2° delle Metamorfosi: “heu quod difficile est crimen non prodere vultu„, perchè si conosce la