Credea non poter trarne, ed ivi al fine Dover lasciar le cuoia, e ch’oramai Per lei sarian sicure le Galline.360 Pure infra tante sue disgrazie, e guai, Cagionate da non trovare uscita, Un buco scorse del Sol chiaro a’ rai.363 E colà ’ndirizzossi, e la sortita Tentò con tanta forza in quelle strette, Che fu allor per lasciarvi la vita.366 Pur finalmente innanzi il capo mette, Ed esce in parte, ma la grave coda Inviluppata alquanto si riflette:369 Ed in ristarsi, più si stringe, e annoda, Tal che in tirar, la vinse lo spineto: E la Volpe fuggì, ma senza coda.372 Or l’altre Volpi le guardavan dreto, E facean lima lima alla scodata: Quando ella disse in volto allegro: queto:375 Al Cielo grazie; io fui ben fortunata: Quella gran coda e’ mi era pur d’impaccio: Faccia il simil se saggia è la brigata.378 Quando una ch’era vecchia, e dava spaccio A’ suoi consigli, disse: O bene, amica, Il vostro dir sotto la coda io caccio.381 In niun modo noi la coda intrica: Ma voi di non l’aver vergogna avete, E però dite, esser peso, e fatica.384 Intendi, o Calabron? Quella tua sete, Questo sudore, e’ vien, perchè vorresti, Che ognun si ritirasse alla parete.387 Quando gli Asini tuoi lenti e modesti Nel manto d’ignoranza a processione Sen vanno, e esigon riverenze e gesti.390 E niun potesse dar lor di Coglione, E non ridesse sì, che troppo vinto Ne scompisciasse il gemino calzone.393 Credete: il Gesuita è perso, è estinto, Se non trova tra’ goffi, e tra’ balordi, Qualcun che sia nella sua rete avvinto.396 Quelli che sanno, son ritrosi, e sordi Alle moine loro, e i cacciatori Ravvisan tosto di merlotti e tordi.399 Ecco dunque la somma: o folli errori, Fingono ove non sono, o sfatan l’Arti, Che fan l’uomo prudente, e danno onori.402