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separa il Titolo tedesco dalla Baviera. Vero è bene che da Innsbruck a Monaco già esiste una linea ferrata la quale seguendo l’Inn fino a Rosenheim, sorte dalle prealpi tirolesi, e sviluppandosi nell’altipiano bavarese per Holzkirk, giunge a Monaco, che verrebbe così legata con Venezia mediante un tramite di circa 580 chilometri comodamente percorribili in diciotto ore di tempo. Ma in questi limiti non può essere trattenuto il genio industriale europeo, dacchè un altro varco, quantunque più difficile, potrà condurre la locomotiva da Innsbruck a Campidonia (Kempten) per Imst e Reutte, sforando la cresta del monte presso il Lermoos; a Campidonia, che sta a mezzo della ferrovia che congiunge Augusta a Lindau sul lago di Costanza, i punti principali dove si esercita il commercio mediterraneo d’Europa.

Grande è l’avvenire riserbato a questa linea così completata, ove si consideri il suo raggio d’azione di là e di qua delle alpi. Esso penetrando nel cuor della Germania, formerà il passaggio preferito alle merci che dall’Oriente si verseranno all’industria ed alla consumazione di una porzione notabilissima del nostro continente, al Tirolo, alla Svizzera, alla Baviera, all’Alsazia, alle provincie Renane da una parte, e servirà dall’altra parte al reciproco movimento delle manifatture e dei prodotti naturali degli accennati paesi e della Italia settentrionale e centrale. Essa porterà colle sue vaporiere la più parte dei viaggiatori che dalla Germania occidentale, dalla Francia, dall’Inghilterra, infine dal nord-ovest dell’Europa si recano in Italia, nei paesi levantini, e nelle regioni più ricche e popolose dell’Asia e viceversa. Essa senza nuocere al commercio di Trieste, la cui influenza non può spingersi negli accennati paesi ed a cui è riservato il mercato dell’Austria, dell’Ungheria, della Polonia e della Croazia, sarà per dar vita e vita vigorosa ai porti di Venezia, di Livorno, di Genova, di Ancona, dacchè a calcoli fatti quei porti potranno giungere ad Innsbruck con una percorrenza di ferrovia non interrotta, ordinatamente il primo