Pagina:I passaggi delle Alpi e la ferrovia del Brennero.djvu/10


145

sante settentrionale, e quelle di Pflertsch, di Ridnaun e di Pflitsch nel versante meridionale.

La natura poi dei monti di materia schistosa in generale, con qualche calcare dal lato d’Innsbruck ed interrotta da ammassi granitici e porfirici dal lato di Bolzano, è tale da assicurare alla strada buon materiale da costruzione ed un terreno bastantemente solido. E se in qualche tratto si presentano delle masse porfiriche in dissoluzione che talvolta precipitano a valle in grandiose frane, massime nelle strette sopracitate da Bolzano a Klausen, non deve riescir nè impossibile nè soverchiamente dispendioso l’evitarne il pericolo, sia gettandosi colla strada dall’una all’altra sponda della valle, sia coprendola con gallerie artificiali abbastanza solide da sostenerne l’urto ed il peso di eventuali cadute.

Abbastanza temperato è il clima del tratto da Bolzano a Bressanone, dove vegetano bene la vite ed il gelso; alquanto più aspro benchè ancora mite da Bressanone a Sterzing, solo si fa crudo nelle tratte da Sterzing alla sommità del Brennero, non però tale da impedire il transito giornaliero delle diligenze e degli altri rotabili in ogni stagione dell’anno, dacchè ad annate comuni la neve non si alza più di un piede da Bolzano a Bressanone, nè progredendo oltrepassa in via ordinaria i quattro piedi al Brennero, essendo la stagione invernale limitata a tre mesi nel primo tratto ed a cinque nel secondo tratto. Il versante settentrionale dal Brennero ad Innsbruck, più tiene del clima del secondo che del primo tratto.

Poco frequenti succedono le valanghe in quelle gole e sono prevenibili con opere d’arte. Maggiori disturbi danno le nevi portate in turbine dai venti e capricciosamente e ad altezze grandi depositate nelle insenature. Ovvio però è il causarne le conseguenze col tener la via sollevata di alcuni metri dal piano della valle. I venti settentrionali e meridionali che continuamente ed alternativamente vi domi-