Fatto lieve così come uno spetro,
senza passato più, senza ricordo, 15m’abbandonai con lei, nel folle accordo,
di larghe rote disegnando il vetro.
Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più tetro.... 18dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più sordo...
Rabbrividii così, come chi ascolti
lo stridulo sogghigno della Morte, 21e mi chinai, con le pupille assorte,
e trasparire vidi i nostri volti
già risupini lividi sepolti.... 24Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più forte....
Oh! Come, come, a quelle dita avvinto,
rimpiansi il mondo e la mia dolce vita! 27O voce imperïosa dell’istinto!
O voluttà di vivere infinita!
Le dita liberai da quelle dita, 30e guadagnai la ripa, ansante, vinto....
Ella sola restò, sorda al suo nome,
rotando a lungo nel suo regno solo.