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PIOGGIA D’AGOSTO.


Nel mio giardino triste ulula il vento,
cade l’acquata a rade goccie, poscia
3più precipite giù crepita scroscia
a fili interminabili d’argento....
Guardo la Terra abbeverata e sento
6ad ora ad ora un fremito d’angoscia....

Soffro la pena di colui che sa
la sua tristezza vana e senza mete;
9l’acqua tessuta dall’immensità
chiude il mio sogno come in una rete,
e non so quali voci esili inquete
12sorgano dalla mia perplessità.