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In casa del sopravissuto | 145 |
ii.
Con la Mamma vicina e il cuore in pace,
s’aggira, canticchiando un melodramma;
3sospira un po’.... Ravviva dalla brace
il guizzo allegro della buona fiamma....
Canticchia. E tace con la cara Mamma;
6la cara Mamma sa quel che si tace.
Egli s’aggira. Toglie di sul pianoforte
un ritratto: «Quest’effigie!... Mia?...»
9E fissa a lungo la fotografia
di quel sè stesso già così lontano:
«Sì, mi ricordo.... Frivolo.... mondano....
12vent’anni appena.... Che malinconia!...
Gozzano. I colloqui. | 19 |