«Ah! lasci la rinuncia che non dico,
lasci l’esilio a me, lasci l’oblìo 33a me che rassegnata già m’avvio
prigioniera del Tempo, del nemico....
Dove Lei sale c’è la luce, amico! 36Dov’io scendo c’è l’ombra, amico mio!...»
Ed era lei che mi parlava, quella
che risorgeva dal passato eterno 39sulle tepide soglie dell’inverno?...
La quarantina la faceva bella,
diversamente bella: una sorella 42buona, dall’occhio tenero materno.
Tacevo, preso dalla grazia immensa
di quel profilo forte che m’adesca; 45tra il cupo argento della chioma densa
ella appariva giovenile e fresca
come una deità settecentesca.... 48«Amico neghittoso, a che mai pensa?»